L’Azerbaijan è una nazione dalla cultura antichissima, di cui si trova testimonianza nei monumenti delle città d’arte e tra i graffiti preistorici.

Nel corso degli anni, gli archeologi sono riusciti a ricostruire parte di questa cultura millenaria, compresi tratti della vita quotidiana delle civiltà che nel tempo si sono susseguite nel territorio azero, come la viticoltura.

Ad esempio, nelle necropoli di Leylatepe e Saritepe sono stati scoperti recipienti d’argilla per conservare il vino; testimonianza del fatto che la vinificazione fosse conosciuta già nella tarda età del bronzo.

Nei secoli, la produzione del vino non si è mai interrotta, ma ebbe un notevole incremento in un’epoca a noi molto più vicina. Nel 1815 infatti, su ordine dell’imperatore Alessandro I, i tedeschi di Wurttenberg fondarono una colonia nel Caucaso dove si trasferirono circa 500 famiglie.

I primi coloni si stabilirono alla periferia di Ganja, dove furono bene accolti dalla popolazione autoctona. I nuovi abitanti erano viticoltori e vinificatori e una volta giunti in Azerbaigian continuarono a occuparsi della loro attività tradizionale.

Nella vita economica dei nuovi centri abitati, i vigneti svolsero sin da subito un ruolo cruciale: vennero piantate diverse varietà di viti locali lungo i pendii della profonda gola del fiume Ganja e sulle colline vicine. Il terreno fertile e un’abbondante irrigazione permisero di anno in anno di aumentare i vigneti che divennero un’importante fonte di reddito per la colonia.

Prima dell’arrivo dei coloni tedeschi la viticoltura non aveva grosso peso nella vita economica della regione. La popolazione musulmana infatti, coltivava varietà di uve da tavola e uva passa, che veniva consumata come frutta fresca o per preparare la melassa bekmez.

I coloni tedeschi invece, iniziarono a coltivare la vite unicamente per produrre vino, che veniva poi venduto in grosse quantità. Viticoltura e vinificazione erano alla base del benessere dei nuovi abitanti della zona e divennero un settore dell’agricoltura molto redditizio, la principale fonte di prosperità economica.

Alcuni coloni tedeschi diventarono importanti imprenditori e fondarono importanti società per azioni produttrici di vini (Christopher Froer e Christian Gummel). I fratelli Froer aprirono anche una fabbrica per la produzione di cognac. Le imprese “Fratelli Gummel” e “Fratelli Froer” aprirono una rete di negozi in città europee e in tutta la Russia, da San Pietroburgo a Vladivostok. I vini e i cognac dell’Azerbaigian sono stati presto riconosciuti a livello europeo, conquistando numerose medaglie durante concorsi molto prestigiosi: la medaglia d’oro a Parigi ed il premio dell’Accademia francese “Croce d’oro”, medaglie d’oro a Londra, Amburgo, Monaco, nuovamente Parigi, il Gran Prix di Londra, fino al 1918.

Ancora oggi i produttori di vino azerbaigiani partecipano con successo alle mostre internazionali, come testimoniato dalle numerose medaglie d’oro e d’argento ottenute per i vini Giz Galasy, Yeddi Gozal, Sharg Ulduzu, Chinar, per gli spumanti Perla dell’Azerbaigian, e per i cognac Azerbaigian, Baku, Ganja, Geygel, Shirvan.

 

Ovviamente, quando saremo a Baku per il nostro Italian Travel Workshop, sapremo dirvi di più sull’aspetto organolettico di questi vini…